
Se state pianificando una breve vacanza in Baviera e precisamente a Monaco, una giornata è sicuramente da dedicare a Norimberga, una perla medievale ricca di storia e cultura, il cui fascino vi catturerà.
Le origini
La prima citazione di Norimberga risale al 1050 quando un patrizio scrisse una lettera all’imperatore Enrico III chiedendo la libertà per la città chiamata Nuorenberc (monte roccioso).
Si tratta della città più tedesca di tutta la Germania e nell’antichità poteva vantare una ricchezza molto importante data da una fiorente industria editoriale e cartografica che realizzava mappe. Erano viaggiatori. E questo non era scontato. In un contesto europeo medievale caratterizzato dal cattolicesimo, dall’oscurantismo e da una società contadina che non sapeva leggere, a Norimberga vi erano mercanti molti abili e ricchi che avevano stretto accordi commerciali per esportare i loro prodotti in tutta l’Europa Orientale, fino all’impero ottomano. Qui nel 1621 fu creata la Banca Pubblica, seguendo i modelli già applicati a Venezia, Amburgo e Amsterdam.
Leggevano inoltre la Bibbia di Lutero in lingua tedesca, anche se il loro dialetto era diverso da quello tedesco, e finendo per accettare la Riforma Protestante. Nel 1806 Napoleone Bonaparte cedette la città di Norimberga, fino ad allora territorio indipendente facente parte della Franconia, al Regno di Baviera. Questa dicotomia tra Franconia-Baviera resiste ancora ed è possibile notarla dal colore degli edifici e dalle bandiere esposte nella Fortezza di Norimberga: il rosso e il bianco, il colore della Franconia.
Norimberga fu una città importante durante tutto il Sacro Romano Impero, dalla nascita con l’incoronazione di Carlo Magno nell’800 fino al 1806. In questo periodo la Germania era suddivisa in territori indipendenti i cui principi si riunivano in un collegio elettorale per eleggere il futuro imperatore. Norimberga ricopriva un ruolo primario perché custodiva la corona dell’imperatore ed era qui che la dieta imperiale era convocata per nominare il futuro imperatore. Inoltre, anche se la corte del re era itinerante, quando arrivava a Norimberga poteva sistemarsi presso il castello costruito ad hoc i cui resti sono ancora visitabili.
Il fiume Pegnitz attraversa la città dividendola nei due antichi quartieri: San Lorenzo e San Sebaldo. Fu strumentalizzata durante il nazismo: dal 1933 al 1938 si tennero a Norimberga i congressi del Partito nazista, in tedesco Reichsparteitag, letteralmente Giornata nazionale del partito. Nel 1933 la regista Leni Riefenstahl girò qui il cortometraggio di propaganda in occasione del congresso del 1933, Der Sieg des Glaubens (“La vittoria della fede“). Ma è sempre qui che è possibile visitare il Tribunale Militare in cui si è svolto il Processo dei maggiori responsabili per i crimini di guerra nazisti.
Handwerkerhod (Cortile degli Artigiani)
Entriamo in città passando attraverso il Cortile degli Artigiani, una ricostruzione della città medievale fatta in occasione di un evento degli anni ’70. Tuttavia ha avuto così tanto successo che si decise di renderlo permanente.

Lorenzkirche (Chiesa di Lorenzo)
Ci troviamo di fronte alla Chiesa di Lorenzo, non viene utilizzata la parola santo in quanto essendo di fede protestante non c’è fede a questo riguardo. E’ una Chiesa gotica costruita tra il 1250 e il 1477 con due torri, 80 e 81 metri che sono state gravemente danneggiate dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di una Chiesa protestante in quanto a Norimberga si abbracciarono i dettami della riforma.
Nel 1525 l’Imperatore Carlo I di Spagna, V d’Asburgo, convocò la Dieta Imperiale di Spira permettendo ai principi tedeschi di seguire i propri dettami religiosi. La conseguenza fu che in alcuni casi la riforma protestante trionfò, in altri casi si rimase fedele al papa e alla chiesa cattolica, tra cui la Baviera che divenne la punta della controriforma. Nel resto della Germania la riforma continuò a progredire ma la conversione non fu automatica e diede vita ad una serie di lotte religiose che durarono fino alla libertà religiosa proclamata nel XIX secolo.
Quello che spicca in questa chiesa, come anche in altre di Norimberga, è che nonostante la città fosse apertamente protestante, le Chiese mantennero al loro interno le immagini di vergini e santi. Questo perché nell’antichità c’erano solo due modi per andare in paradiso: la preghiera e la carità. Coloro i quali avevano possibilità economiche facevano la carità, costruivano la propria cappella in Chiesa e pagavano oratori professionisti affinché pregassero costantemente per le loro anime. Il fatto di non distruggere le immagini di santi e vergini era una sorta di forma di rispetto per i loro antenati che abbracciavano un’altra fede, un modo per non infangare la loro eredità rischiano quindi di non andare in paradiso.




Nassauer Haus (Casa Nassau)
Proprio davanti alla Lorenzkirche troviamo Casa Nassau. Probabilmente in origine era la sede degli amministratori reali.

Nassauer Haus (Casa Nassau)

Proseguendo per Konig Str. in direzione nord, all’altezza del fiume sulla destra troviamo Heilig-Geist-Spitals. (l’Ospedale dello Spirito Santo). Si tratta di un’opera di beneficienza da parte del ricco Konrad I Groß vissuto nella prima metà del XIV. L’uomo divenne famoso per le sue sostanziose opere di beneficienza fatte con l’intento di mandare la propria anima in paradiso. Tra queste la più importante è l’Ospedale dello Spirito Santo costruito tra il 1332 e il 1379.
Fleisch-Brücke (Ponte della Carne)
All’altezza dell’Ospedale dello Spirito Santo scorre in orizzontale il Fiume Pegnitz che divide la città in due quartieri, alle spalle San Lorenzo, davanti San Sebaldo. Lungo il fiume si trovano diversi ponti, tra questi il Ponte della Carne, un ponte del XVI secolo che ha alcuni tratti stilistici simili al Ponte di Rio Alto a Venezia. Si chiama così perché in passato i vitelli passavano da una parte all’altra per andare al macello. Infatti, se ci avviciniamo al ponte dal lato di San Sebaldo c’è l’antica Porta dei Buoi aggiunta nel 1599 in cui si apriva l’Antico Mercato delle Carni. In cima a un piedistallo si trova la statua di un bue con un’iscrizione latina: “Tutto ha un inizio e una fine, ma il bue qui raffigurato non è mai stato un vitello”. Il Ponte della Carne riuscì a sfuggire ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Narrenschiffbrunnen (La nave dei folli)

E Si tratta di una fontana che si ispira al libro Das Narrenschiff (la nave dei folli) di Sebastian Brant alla fine del XV secolo. Si tratta di un romanzo che in tono satirico elenca i vari tipi di follia.
Frauenkirche, Haupt Markt (Chiesa cattolica, Piazza del Mercato)
Proseguendo arriviamo alla Frauenkiche, la Chiesa di Nostra Signora, la Chiesa Cattolica della città costruita tra il 1352 e il 1358 sulle macerie dell’antica sinagoga ebraica distrutta dal Pogrom (persecuzione) del 1349. L’imperatore Carlo IV di Lussemburgo ordinò la costruzione di questa chiesa che è in stile gotico baltico, con motivi piramidali. E’ importante perché qui venivano conservati i tesori dell’imperatore (mantello, corona…)
Questa Chiesa è caratteristica anche per il suo Carillon costruito nel 1509 e tuttora funzionante, che alle 12.00 di ogni giorno si attiva riproponendo un importante episodio del Sacro Romano Impero Germanico. La figura che vediamo seduta è l’imperatore Carlo IV che nel 1356 emanò la Bolla d’Oro, una legge che di fatto limitava il potere della Chiesa che fino ad allora era in carica per la scelta e l’elezione del futuro imperatore. Con la Bolla d’Oro limitò il potere della Chiesa a 3 principi elettori su 7, che erano i 3 vescovi di Magonza, Colonia e Treviri. Oltre a questi c’erano il Re di Boemia, il Duca di Sassonia, il Margravio di Brandeburgo e il Conte Palatino del Reno. In seguito si unì a loro anche il Duca di Baviera. La Bolla d’oro, promulgata a Metz nel 1356, rimase in vigore fino al 1806, anno in cui il Sacro Romano Impero si sciolse. Nel momento in cui il carillon si attiva possiamo vedere una serie di figure vestite di rosso che escono girando intorno all’imperatore. Sono i principi elettori.
La Frauenkirche si trova nella Piazza del Mercato. E’ qui che ha inizio il Natale: Gesù viene calato dall’alto come un angelo, sancendo così l’inizio dell’Avvento e gli imperdibili mercatini di Natale di Norimberga, tra i più importanti di tutto il mondo che durano da fine Novembre al 24 dicembre.
Sia la Lorenzkirche che la Frauenkirche hanno subito gravi danni durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.



Schöner Brunnen (Fontana Bella)
Sempre nella Piazza del Mercato si trova uno dei monumenti più caratteristici di Norimberga: Schöner Brunnen o Fontana Bella. E’ stata costruita tra il 1385 e il 1396 da Heinrich Beheim. E’ alta 19 metri, di forma ottagonale ed è composta da 40 figure: : i Filosofi, le sette Arti liberali, i quattro Evangelisti ed i quattro Padri della Chiesa, i sette Principi elettori e i Nove Prodi, Mosè e sette Profeti (Osea, Daniele, Geremia, Ezechiele, Amos, Isaia e Gioele. Curioso da notare come uno dei punti di uscita dell’acqua è il foro del cannone.

Rathaus, Sebalduskirche (Municipio, Chiesa di Sebaldo)
Ci troviamo nel quartiere di San Sebaldo, arrivando a Rathausplatz troviamo il Rathaus, il municipio, costruito nel XIV secolo sotto il patronato di Konrad I Groß, ampliato nel XVI secolo da Albrecht Dürer e poi distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e ricostruito. La facciata è prettamente rinascimentale.
Vicino al Rathaus, si trova la Chiesa di Sebaldo, la più antica della città. Fu costruita nel 1215, è una chiesa gotica ed è molto conosciuta perché qui si trovava il musicista Johann Pachelbel, uno dei grandi della musica classica e artista della musica protestante.



Kaiserburg (Fortezza)
Nella parte più alta troviamo il Kaiserburg, la fortezza iniziata a costruire nel XIII per accogliere l’imperatore nelle sue visite occasionali, dal momento che la corte era itinerante. Questa zona era governata dai nobili
Interessante notare che mentre Monaco fu costruita nel 1158, la carta di Norimberga risale al 1050. Si tratta di una delle più importante città fortificate europee la cui cinta murario è ben conservata. Solo in questa parte di Franconia, è possibile trovare la bandiera bianca e blu simbolo di Baviera, il Land di cui Norimberga fa parte, quasi a sottolineare lo spirito più indipendentista della città.



Albrecht-Dürer-Haus (Casa di Albrecht Dürer)
Cominciando a scendere incontriamo la casa di Albrecht Dürer. Albrecht Dürer era un pittore, incisore, il più importante artista del rinascimento tedesco dal 1471 al 1528. In realtà il cognome Dürer ha un’origine ben precisa. Suo padre era un artista ungaro che si trasferì in Germania e fabbricava porte. In tedesco porta è Tür, che in dialetto francofono diventa Türer, da qui il suo cognome.
Akbrecht Durer è in realtà un pittore, incisore, artista del rinascimento tedesco, il più importante artista vivente dal 1471 al 1528. È nato qui, qui c’è la sua casa, ma non si chiamava Durer, Durer è la derivazione perché suo padre era un artista ingravescente che veniva qui e faceva porte, porte è Tur in tedesco e la derivazione in dialetto francone er turer quindi Albrecht Durer (incisioni=incisioni).

Weißgerbergasse (Via dei Conciatori Bianchi)

Passiamo per Weißgerbergasse, la Via dei Conciatori Bianchi. E’ una delle strade più autentiche della città. In questa strada 22 case medievali a graticcio sono sopravvissute ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. La via prende il nome dai conciatori bianchi che abitavano qui e che a differenza dei conciatori rossi usavano materie come farina, uova, sale da cucina, per trasformare le pelli grezze degli animali in pelle bianca. Visto che la lavorazione richiedeva molta acqua, quasi tutte le case degli artigiani avevano un pozzo privato e si trovavano vicino allo sbocco del Pegnitz.
Kettensteg (Ponte delle Catene), Henkersteg (Ponte del Boia)
Incrociando di nuovo il fiume Pegnitz, incontriamo due ponti. Il primo è Kettensteg (Ponte delle Catene), famoso perché considerato il più antico ponte a catena in ferro conservato dell’Europa Continentale. Il Henkersteg (Ponte del Boia). In questo punto il fiume si dirama in due bracci formando un’isola centrale.
Il ponte del Boia ha un’intelaiatura in legno del 1457. I bombardieri la danneggiarono e fu ricostruita dopo la guerra. Il ponte è collegata alla casa del boia, perché in passato questa persona che ricopriva di fatto una professione, veniva data una casa in cui abitare. Nell’antichità, le famiglie di un certo status economico pagavano il boia per uccidere i loro parenti senza sofferenza alcuna, dopo che venivano arrestati.



Karls-Brücke (Ponte di Karls)
Il Ponte di Carlo, conosciuto anche come Ponte dei Cavalieri perché qui passavano i cavalieri per andare a vedere l’imperatore quando si trovava a Norimberga. La particolarità di questo ponte è che le persone prendono l’Aperol e si rilassano bevendo affacciati da questo ponte.

Memorium Nürnberger Prozesse (Processo di Norimberga)

Se vi rimane un po’ di tempo, il suggerimento è quello visitare il Tribunale in cui si tenne il Processo di Norimberga. Prendendo la metro da Lorenzkirche sono due fermate. La Sala 600 in cui si tennero le sentenze è ancora allestita come nel 1945. Una serie di padiglioni espositivi accompagnano il visitatore alla scoperta di dettagli, nomi e luoghi di questo fatto storico che pose le basi per il futuro diritto penale internazionale. Il processo iniziò il 20 novembre 1945 nella Sala 600 del tribunale di Norimberga e si concluse con le sentenze del 30 settembre-1 ottobre 1946. 11 condanne a morte con impiccagione. Dal 1946 al 1949 seguirono altri 12 processi al cospetto dei tribunali militari americani, conosciuti come “processi secondari di Norimberga”; che proclamarono colpevoli altre 185 persone della sfera economica, polita e sociale della Germania nazista.
Cosa e dove mangiare
Dopo un bel giro per tra le vie di Norimberga, una meritata pausa. Tra i piatti tipici ci sono Nürnberger Würstchen. I tipici würstel piccoli della città. Di solito viene servito un panino con 3 di questi. E’ possibile gustare street food in uno dei chioschi delle vie, o sedersi in uno dei locali che fanno cucina tipica ai piedi della Chiesa di Sebaldo.
Un ultimo saluto a questa stupenda città così ricca di storia, cultura e da un animo quasi solitario e ribelle per proseguire il viaggio alla scoperta della Baviera.